Secondo viaggio in Oman , questa volta in gruppo anche se partenza diversificate
Ci ritroviamo con gli amici sulla White Beach di Fins in una sera di fine dicembre, la temperatura è ottima, il fuoco in spiaggia rallegra e ci raccontiamo come abbiamo affrontato la discesa da Riyad attraverso l'empty quarter. Ritroviamo Simone , Johnny e Silvia , Gianfranco ha affittato un LC200 con Stefania new entry in questo giro.
L’indomani procediamo per raggiungere il wadi Bani Khalid piuttosto turistico ma molto bello. L’idea era attraversare le montagne facendo del fuoristrada per raggiungerlo ma appena iniziato lo sterrato un omanita ci ragguaglia sull’impossibilità di raggiungere il wadi per via di alcune frane non risolte.
Proseguiamo via asfalto sino alla meta. Il wadi è molto affollato , oltre ai locals ci sono molto turisti per via della facilità con cui si può arrivare.
Il bagno nel wadi è davvero ristoratore, ottima la temperatura dell’acqua.
Nel pomeriggio partiamo per il deserto sabbioso Wahiba Sands con lo scopo di raggiungere la moschea nel deserto per il campo e l’indomani al mare.
Il deserto di Wahiba Sands risale a 8000 anni fa ed è attualmente sede delle più grandi tribù beduine arabe migranti e il nome del deserto è derivato dal nome della tribù di "Banu Wahiba". Un mare infinito di dune di sabbia dorate, un sacco di dromedari e tramonti veramente belli. Se hai sempre voluto trascorrere una notte tra le dune o osare un'avventurosa traversata nel deserto con il fuoristrada, questo è il posto giusto. Che tu sia un esperto o un principiante del deserto, le Wahiba Sands sono un grande parco giochi d'avventura per ogni Overlander. Non è difficile l’attraversamento , ci sono molte tracce che portano a sud est verso il mare, basta sgonfiare le gomme e partire. L’attraversata è circa 178 km, prevedete almeno una notte di campo per gustarvi il deserto.
Le sabbie di Wahiba si estendono su un'area di circa 12.500 km², da Bidiyya a nord ad Al Juwairiya a sud.
Soprattutto nella parte settentrionale delle sabbie di Wahiba, le dune sono vicine tra loro, rendendo perfetta la sensazione del deserto. Guidiamo fino a sera, affrontando gli ultimi 10km di dune con il buio sino al punto N21°36’46.4" E 58°48’30.0" dove troviamo la moschea. Facciamo campo dietro una duna e in attimo ci viene a trovare il guardiano della moschea stupito di trovarci li. Ci spiega che è pakistano , ha 33anni e per 150€ al mese tiene pulito la moschea, vive qui da solo e ci deve stare 2 anni con visite ogni 3mesi dai responsabili che gli portano i viveri per la sussistenza. Lo inviato cenare con noi ma mangia poco, dandoci appuntamenti il giorno dopo.
All’alba visitiamo la moschea solo l’esterno, ha l’ordine di far entrare solo i musulmani, pare che la moschea venga usata di tanto in tanto il venerdi per la preghiera.
Dopo la visita proseguiamo verso sud est seguendo una pista sabbiosa piuttosto facile, la vegetazione inizia ad aumentare con ciuffetti di erba che ricoprono le dune. Nel finale decidiamo di affrontare le dune per poi arrivare su asfalto . Proseguiamo ancora via sabbia sino a raggiungere il mare per fare un ottimo bagno.
E’ la sera del 31 dicembre e vogliamo festeggiarlo in un bel posto, quindi ci dirigiamo verso le Sugar dune , un piccolo complesso dunario dalla sabbia bianchissima .
Ci portiamo al villaggio di Al Khaluf dove troviamo la pista che ci posta sulla spiaggia, c’è bassa marea e possiamo viaggiare sul bagnasciuga, purtroppo questa zona è piuttosto sporca da rifiuti portati dal mare, le Sugar dunes sono a pochi chilometri cosi decidiamo di andare a far campo tra le dune e ci fermiamo a sgonfiare le gomme. In questo frangente veniamo avvicinati da degli italiani con un LC a noleggio cosi gli invitiamo a passare la notte di capodanno assieme. Sono Davide e Simona, esperti viaggiatori e subito si dimostrano all’altezza guidando bene su sabbia. Trovato il posto perfetto iniziamo i preparativi per il “cenone” a base di tortellini in brodo portati da casa e ognuno mette a disposizione quello che ha.
L’indomani giochiamo con i nostri 4x4 nelle dune attraversando le Sugar dunes in direzione nord ovest. La guida è impegnativa ma la palestra tunisina degli anni passati ci permette di portare a compimento l'attraversata senza intoppi.
Giunti su pista gonfiamo le gomme e salutiamo gli amici siciliani per dirigerci verso Salalah lungo la costa . Questa è una zona poco battuta ma molto affascinate, molti pescatori e i loro villaggi lungo il tragitto, memorabile il campo sul mare dove la sera siamo colti da onde luminose dovute al plancton luminescente
La zona è molto particolare, Salalah è la capitale della provincia di Dhofar, nell'Oman Meridionale. È nota per le piantagioni di banane, le spiagge sul Mar Arabico e le acque pullulanti di vita marina.
Il Khareef, un monsone annuale, trasforma il terreno desertico in un paesaggio verde e ricco di vegetazione.
Ci prendiamo una pausa in albergo approfittando per visitare i dintorni, purtroppo ci dicono che quest’anno il monsone ha fatto poco e le cascate si sono ridotte a rigagnoli.
Il viaggio prosegue verso nord in direzione del deserto Rub al Khaly, sosta a Ubar per vedere l’antico villaggio , o meglio i pochi resti.
Entriamo nel Rub al Khali tramite una pista tremenda e piena di tole onduleè davvero fastidioso quindi dopo pochi km usciamo di pista per dirigersi verso le dune. Il terreno fuori pista è veloce , un reg piatto e senza insidie ci porta alle prime dune , dove invece troviamo un erg con dune molto ravvicinate e sabbia molla che ci fanno perdere tempo. Non ci sono tracce ma la cartina sat e i gps ci aiutano ad arrivare sino alle prime grosse dune del Rub al Khali dove ci accampiamo. La temperatura la sera scende molto , ci saranno almeno 18-20 gradi di escursione termica ricordandoci molto i vecchi campi sahariani…In due giorni percorreremo 350km di deserto trovando i passaggi tra le dune , spingendoci verso il confine con l’Arabia Saudita sino al lago Burkana purtroppo prosciugato. In questo tratto è piuttosto facile trovare i passaggi rispetto al tratto saudita percorso lo scorso anno. Puntiamo il villaggio di Marsawdad ma prima di raggiungerlo troviamo insabbiato un francese anche lui con Toyota Lc78 stupito di vederci, purtroppo ha difficoltà con per il fatto che ha il compressore in panne e non vuole sgonfiare ulteriormente , ma la sabbia è molle e lo esortiamo a sgonfiare, poi ci penseremo noi a rigonfiare . Arrivati al villaggio di Marsawdad ritroviamo il francese e rigonfiamo i pneumatici mentre ci scambiamo un pò di informazioni .
Proseguiamo il viaggio su pista poi su asfalto sino a Nizwa per la notte. Betty parte prima di tutti da Muscat in aereo, cosi all'alba la porto in aeroporto . Il viaggio è quasi giunto al termine , lasciamo Gianfranco e Stefania a Muscat mentre noi proseguiamo per Dubai dove abbiamo appuntamento per il park storage. Ci arriviamo in due giorni con un ottima sosta nel wadi Fayd per l’ultima notte di camp e l'ultimo fuoco sotto le stelle. Giunti a Dubai procediamo al tagliando delle auto presso Ironman 4x4 OffRoad Centre https://www.ironman4x4.me/ un ottima officina e rivenditori di accessori. Veniamo accolti molto bene e i ragazzi si adoperano per sistemarci le vetture piuttosto provate dai precedenti viaggi. Parcheggiamo al park storage di Eurostar a pochi metri, pronte per la prossima avventura.
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