Rub al Khali

Pubblicato il 28 ottobre 2023 alle ore 08:00

Seconda tappa del viaggio dove portiamo le auto dagli Emirati Arabi all'Arabia Saudita  e quale occasione migliore per fare un giretto in uno dei  deserti di sabbia più grande del mondo

Per questa tappa siamo solo uomini, driver e amici, partiti a fine ottobre abbiamo previsto 10 giorni in totale. Ci accompagnano in questa attraversata Glauco, Gianfranco e Andrea.

Il Rub al Khali chiamato anche Empty Quarter, il quarto vuoto il cui nome è legato alla credenza popolare che al momento della creazione furono creati 4settori, il mare, il cielo, la terra.  il  quarto settore rimase vuoto e li iniziò ad accumularsi la sabbia.

Rimaniamo subito affascinati dalle immagini della Dakar,  dove si svolgono diverse tappe nell'Empty Quarter, soprattutto dall'immensità dei complessi dunari, cosi iniziamo ad informarci. La lettura più interessata è "Sabbie Arabe" di Wilfred Thesiger, che attraversò il quarto vuoto negli anni 40 . Scrisse che «si può trovare la pace della vera solitudine» e in effetti rispetto ai deserti  sahariani non ci sono villaggi,. Scopriamo che in realtà non ci servono permessi particolare, bisogna solo stare lontani dai confini con le nazioni limitrofi almeno 10km, ci sono delle basi militari e sarebbe meglio stare alla larga, 

Partiamo da Dubai dove avevamo lasciato le auto e ci portiamo  verso nord con tappa sul mare nella riserva marina di  Al Yasat a 70km dal confine Saudita. Temperatura ottimale anche per fare un bagnato del golfo persico.

L'indomani mattina sveglia all'alba per affrontare la dogana. Arrivati in dogana di uscita mostro il carnet de passage en Duane ma il doganiera non sa cosa fare, gli mostro i timbri di entrata ma mi invita a proseguire nel prossimo ufficio. Non troviamo qualcuno che sappia cosa fare con il carnet e la comunicazione è difficile, ci mandano avanti e ben presto ci troviamo in Arabia Saudita. 

Anche in Arabia non sanno cosa fare con il carnet, le procedure di ingresso sono piuttosto veloci, controllo superficiali delle auto e ci ritroviamo in Arabia senza il timbro di uscita sul carnet ... l'importate che abbiamo  registrato l'uscita delle auto dagli Emirati, cosa che ci è stata assicurata.

Facciamo il pieno di carburante, 0,60€ per la benzina e 0,30€ per il diesel  e ci dirigiamo verso sud  con comodo asfalto sino a Shubaytah zona nota per i campi della Dakar. Abbiamo previsto consumi elevati, le auto sono pesanti, abbiamo acqua e viveri per 10 giorni di autonomia, ci saranno almeno 1000km di fuoripista sabbioso impegnativo cosi compriamo altre taniche per avere un totale di  390L di benzina per ogni LC78 per affrontare i 1200km previsti.

A Shubaytah troviamo un distributore scrauso dove rabbocchiamo e da qui in poi non troveremo più nulla.  Iniziamo il tratto in fuoristrada verso sud dove i  primi 380km sono su pista sabbiosa , nel primo tratto addirittura dura,  qualche camion lo incrociamo, poi la pista diventa più molle e i camion iniziano ad insabbiarsi. Facciamo campo tra le dune. Nel Rub al Khali ci sono molti pozzi petroliferi cosi non è cosi infrequente trovare su questa pista le autobotti. Tuttavia  dopo aver percorso 150km non incrociamo più nessuno , siamo solo noi 4 auto. La pista è facile scorre tra le immense dune raggirandole e non incontriamo nessuna difficoltà. il nostro WP è il lago Umm Al Hish un complesso di laghetti solfurei con acqua calda . Arriviamo il primo pomeriggio, piazziamo le auto  per fare campo e perlustriamo la zona  a piedi facendo il bagno nel lago 

Siamo vicini ad una zona militare e al confine omanita, il lago è a 40km dal confine quindi siamo in regola. Il giorno successivo iniziamo la risalita in fuoripista , sono circa 900km all'uscita con direzione  dapprima ovest per trovare dune favorevoli per la risalita poi nord ovest.

La navigazione  grazie alle cartine sat del garmin thread procede bene, risaliamo le dune cercando i passaggi più favorevoli, non sempre si riesce al primo colpo ma un passaggio lo si trova sempre. il Colore della sabbia cambia notevolmente, a sud è rossa per poi diventare gialla mentre a nord bianca. Ci mettiamo 4 giorni dal lago per risalita, le auto vanno bene e ci divertiamo come bambini tra le dune.

Le dune emettono un rumore quando le percorriamo in discesa, il canto delle dune viene chiamato e solo in Libia ho  avvertito lo stesso suono.

Talvolta incontriamo  i cammellieri dell'era modera, si piazzano con camion e toyota e fanno campo, ci domandiamo cosa possono mangiare i cammelli perchè non ci sono arbusti o cespugli , il Rub al Khali è davvero estremo, solo sabbia e dune, ma scopriamo che gli danno del mangime. I cammellieri sono molto ospitali, offrono come da tradizione saudita prima il caffè saudita, una bevanda a base di caffè con cardamomo e una goccia di latte, dopo il caffè il the con i datteri e infine dell'acqua.

Incontriamo anche un Toyota 300 targata Kuwait con a bordo  4 persone che stanno andando a caccia con il falco ,  ci hanno seguito incrociando le nostre tracce, hanno notato il battistrada diverso rispetto a quello che usano i locali, scambiamo 4 chiacchiere e gli spieghiamo il nostro viaggi a tappe. Rimangono entusiasti e vogliono vedere la camperizzazione dei veicolo, anche loro viaggiano nel deserto ma dormono a terra avvolti nelle coperte come facevano i beduini di una volta.

Incuriositi anche noi della caccia con il falco e ci mostrano orgogliosi i loro falchi da 10mia$.

Riprendiamo la risalita verso nord e la sabbia cambia drasticamente, dopo la pioggia della notte, si forma una crosta in apparenza dura ma rotta dal peso del fuoristrada sotto ritroviamo la sabbia fine impalpabile.

Inizio avere problemi ad un galleggiante del serbatoio supplementare, probabilmente si è incantato e mi segna sempre pieno finchè dopo un balzo sulla duna si muove e mi segnala che il serbatoio è quasi vuoto. Inizio a preoccuparmi e temo di aver consumato più benzina dei miei soci con le medesime auto, , ho solo 90L e facendo un rapido calcolo credo di aver consumato meno dei 3kmL  e di questo passo al distributore non ci arrivo. 

Proseguendo incontriamo un campo di cammellieri e notiamo delle auto, chiediamo a loro se hanno benzina ma il tizio ci dice che poco più avanti c'è un distributore, rimango sbigottito perché siamo in mezzo al nulla. Mi disegna sulla sabbia la mappa spiegandomi la rotta, riporto questo disegno sul gps e troviamo una struttura che in apparenza sembra un aeroporto . CI dirigiamo verso questa struttura e troviamo un aeroporto militare aperto, senza nessuno che sorvegli, entriamo ma nessuno ci nota. Troviamo le pompe di benzina e gasolio  incustodite, quindi entriamo in qualche ufficio e finalmente troviamo del personale militare sbigottito nel vederci li. Fatichiamo a farci capire, nessuno parla inglese ma ci dicono di aspettare che presto arriverà il capitano. CI offrono caffè saudita, datteri e the , sono molto cordiali ma l'attesa è lunga. Finalmente arrivato il comandante riusciamo a farci capire e ci riempie le auto di benzina, ne approfitto per fare 100L nelle taniche. Il comandante non vuole essere pagato, ma si accerta dei nostri visti e che siamo in regola, poi ci scorta fuori dalla base dicendoci che sarebbe vietato avvicinarci entro i 5km alle strutture militari. Deve giustificare la nostra presenza in loco, probabilmente dovrà giustificare anche il fatto che noi siamo entrati senza essere notati , quindi si inventa una scenetta che dovrà essere riprese dai loro cellulari. Ci mettiamo sulle dune nei pressi della base militare e i militari con pick up ci seguono poi ci bloccano , controllo passaporti , il tutto filmato da loro.

Finito la scenette ci augurano buon viaggio e ci lasciano andare tra le dune.

Iniziamo a notare delle tracce sulla sabbia , segno che ci avviciniamo alla civiltà facciamo l'ultimo campo tra le sabbie. 

L'indomani usciamo dalle sabbie direzione Riyad dove dovremo trovare il parcheggio per le auto 

Al distributore riempio i serbatoio e scopro che avevo ancora benzina in abbondanza, quindi calcolando ho consumato per tutta l'alltraversata sabbiosa  3,7kmL, totale 1200km.

Arrivati a Riyad in un albergo segnalatoci da altro viaggiatore chiediamo se possiamo lasciare le auto per i mesi successivi e ci viene concesso di parcheggiare in luogo chiuso e ben tutelato sino al prossimo giretto in terra saudita.

 

 

 

 


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